origini del nome
18 gradi
LE ORIGINI DEL NOME
Il termine 18Gradi prende origine dalla gradazione alcolica del vino liquoroso Marsala, che raggiunge i 18 gradi. Nel 1969, il Marsala è stato il primo vino siciliano a ottenere il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata.
IL MARSALA IN 6 PUNTI
VINO MARSALA
Il Marsala è il primo vino italiano ad aver ottenuto nel 1963 il prestigioso marchio D.O.C.
Attualmente, il Marsala è rinomato a livello globale, con una produzione che supera gli 8 milioni di litri, di cui il 25% è destinato all’esportazione.
Le diverse tecniche di lavorazione delle uve base determinano le sfumature di oro, ambra e rubino. L’invecchiamento avviene esclusivamente in botti e tini di legno di rovere.
Conformemente alle disposizioni di legge, la produzione e l’imbottigliamento del Marsala sono consentiti unicamente nel territorio della provincia di Trapani, escludendo le isole e la città di Alcamo.
Oggi, il Marsala è considerato uno dei quattro migliori vini da dessert al mondo.
IL VITIGNO DEL MARSALA
Le uve bianche dei pregiati vitigni Grillo, Catarratto, Damaschino e Inzolia generano i Marsala oro e ambra. I vitigni Pignatello, il Nero d’Avola e il Nerello Mascalese, mescolati con le uve bianche per una percentuale massima del 30%, originano il Marsala rubino.
MARSALA: STORIA E TERRITORIO
Le uve per il Marsala crescono in un clima caldo e arido della Sicilia occidentale, in zone ricche di vigneti. Nei paesi interni, è comune trovare vigneti davanti alle case, mantenendo l’antica pratica della coltivazione personale.
La fortuna del Marsala è legata a John Woodhouse, commerciante britannico che, dopo un naufragio a Marsala, apprezzò il vino locale Perpetuum. Spedì il vino in Inghilterra, aggiungendo alcol per conservarlo, creando un vino simile al Porto. Woodhouse investì nella produzione ed esportazione del Marsala, ottenendo successo e ricchezza.
Imprenditori emularono il successo del Marsala dal 1812, quando il vino conquistò l’Europa. Vincenzo Florio si unì alla produzione nel 1832, portando il Marsala in tutto il mondo con la sua flotta mercantile. Oggi, alcune aziende vinicole mantengono la fama internazionale del Marsala.
Nel 1962 è stato fondato il primo consorzio meridionale, il “Consorzio per la tutela del Vino Marsala”, che rappresenta il 90% della produzione.
TIPI DI MARSALA
Il Marsala è classificato in base a colore, grado zuccherino e invecchiamento. Le tipologie principali includono:
- Marsala vergine o Soleras: invecchiato per almeno 5 anni, colore ambrato chiaro.
- Marsala superiore riserva: invecchiato per almeno 4 anni, colore ambrato vivace.
- Marsala superiore secco: invecchiato per almeno 2 anni, colore ambrato dorato.
- Marsala superiore dolce: simile al secco ma più dolce, colore ambra dorato.
- Marsala fine: invecchiamento minimo, gradazione alcolica 17 gradi.
- Marsala speciale: aromatizzato con zucchero, alcol, spezie o altri ingredienti, come il Marsala all’uovo di alta qualità.
CONSUMO E IMPIEGHI
Le uve per il Marsala crescono in Sicilia occidentale. Il vino è ancora amato come aperitivo o con dessert, sostituendo il sorbetto in alcuni menu. Il Marsala si gusta freddo, caldo o a temperatura ambiente. Le varie tipologie si accompagnano con cibi diversi: il vergine come aperitivo, il superiore con pesce affumicato, formaggi piccanti o dolci, il giovane con formaggi freschi. In cucina, è usato per diverse ricette e come alternativa ad altri vini liquorosi. Il Marsala va servito nel bicchiere a tulipano a stelo alto. Si possono esaltare le proprietà digestive delle foglie di salvia macerandole per otto giorni in un litro di Marsala superiore riserva. Le nonne usavano un cucchiaio nel brodo caldo come rimedio per raffreddore e influenza, una pratica più piacevole di una comune aspirina.
LA PRODUZIONE
Il Marsala può essere vergine o conciato. Nella versione conciata si aggiunge mosto cotto per la consistenza vellutata e colore ambrato. Si incorpora alcol per aumentarne la gradazione e mosto caramellizzato o mistella per la dolcezza. Questi componenti sviluppano il profilo aromatico.